I fabbisogni proteico ed energetico dei cani da lavoro possono differire in modo significativo rispetto a quelli del cane da compagnia.
La nutrizione va personalizzata per il singolo cane da lavoro, utilizzando il Body Condition Score.
La quantità e il tipo di alimento che un cane da lavoro dovrebbe ricevere dipendono da diversi elementi, che includono l’intensità e la durata del lavoro, ma anche fattori ambientali come ad esempio la temperatura ambiente, il terreno su cui si lavora, e il temperamento del cane
- Esercizio fisico di bassa intensità, e lunga durata (ad es. cani da resistenza)
- Esercizio fisico di intensità moderata, e durata moderata o elevata (ad es. cani poliziotto, cani da caccia, da ricerca e salvataggio, cani da assistenza)
- Esercizio fisico ad alta intensità, e di breve durata (ad es. corsa veloce, agility e trazione di carichi)
Durante l’esercizio fisico, i muscoli hanno bisogno di ATP (adenosina trifosfato) come combustibile. Questa può essere ottenuta da diverse fonti, che possono essere all’interno del muscolo (fonti endogene) ma anche in altri organi (fonti esogene). Quando l’ossigeno è disponibile, il metabolismo aerobico si svolge nei mitocondri cellulari, mentre in assenza di ossigeno il metabolismo anaerobico ha luogo nel citoplasma.
La fonte di energia utilizzata è determinata dal tipo e dall’intensità del lavoro, dall’allenamento e dallo stato di nutrizione del cane da lavoro.
Esistono quattro importanti vie metaboliche di generazione dell’energia: la via del creatinfosfato (Cr-P) e la glicolisi (in anaerobiosi) e l’ossidazione dei carboidrati e dei grassi, che avvengono solo quando l’ossigeno è disponibile. I primi due metodi sono molto importanti per gli esercizi di breve durata e alta intensità, come ad esempio la corsa veloce e la trazione di carichi.
L’ossidazione dei carboidrati e degli acidi grassi fornirà energia ai muscoli per un periodo di tempo prolungato (ore) per gli esercizi di intensità bassa o moderata come ad esempio la caccia, l’agility, il lavoro dei cani poliziotto e le corse con le slitte.
Durante l’esercizio fisico si producono anche sottoprodotti negativi, ovvero calore, acidi (CO2 e acido lattico) e radicali liberi. Il cane disperde il calore ansimando, mentre la CO2 viene eliminata attraverso il sistema renale o respiratorio.
La produzione anaerobica di acido lattico limita molto rapidamente la funzione muscolare: quando il cane non riesce più a disperdere il calore in eccesso ansimando, la sua temperatura corporea aumenta e la funzionalità muscolare diminuisce.
La quantità e il tipo di alimento che un cane da lavoro dovrebbe ricevere dipendono da una varietà di elementi diversi. Questi includono l’intensità e la durata dello sforzo, ma anche fattori ambientali come ad esempio la temperatura ambientale (non solo durante il periodo di lavoro, ma anche durante il riposo/recupero), il terreno su cui si lavora, e il temperamento del cane. E’ importante tenere conto anche della distanza percorsa dal cane.
I cani che eseguono esercizio fisico a intensità bassa o moderata dovrebbero mantenere un BCS di 4 o 5, mentre i cani che svolgono esercizio fisico ad alta intensità devono solitamente mantenere un BCS di 3 o 4.
I cani nelle classi di intensità alta e moderata non richiedono solitamente più del doppio del fabbisogno energetico di mantenimento (MER) raccomandato per i cani da compagnia, mentre i cani che svolgono attività a bassa intensità possono richiedere fino a 6 x MER, ad esempio durante una stagione di gare.
Mentre i cani che svolgono attività classificata come alta e moderata richiedono energia sia dai carboidrati digeribili che dai grassi, i cani che svolgono attività a bassa intensità richiederanno principalmente grassi come fonte di energia e quantità trascurabili di carboidrati digeribili.
A differenza di atleti di altre specie (uomo, cavallo), dove è dimostrata la rapida ricarica e reintegrazione delle riserve di glicogeno dopo l’allenamento, gli studi sui cani hanno prodotto risultati contrastanti. Tuttavia, dalla conoscenza della fisiologia muscolare, si può presumere che i cani che svolgono attività a intensità alta e moderata utilizzino alcune delle riserve di glicogeno durante l’esercizio fisico, che verranno reintegrate (idealmente) nel modo più efficiente possibile. Pertanto, è consigliabile che questi cani assumano parte del loro fabbisogno energetico sotto forma di carboidrati digeribili.
Non si può trascurare l’importanza della quantità e della qualità dell’acqua. Come regola generale, dev’essere sempre disponibile acqua potabile fresca, quando è possibile; quindi, idealmente, prima, durante e dopo l’esercizio fisico. L’unica eccezione a questa regola riguarda i cani da corsa veloce, dove l’acqua viene talvolta negata prima della gara per diminuirne il peso.
Maggiore è la digeribilità del cibo, minore è la quantità di cibo necessario per soddisfare i fabbisogni energetici del cane, e minore sarà la massa fecale prodotta. È quindi consigliabile che la digeribilità sulla sostanza secca sia >80%. Inoltre, come discusso in precedenza, in attività a intensità alta e moderata la riserva di glicogeno può esaurirsi parzialmente o totalmente; quindi, per i cani impegnati in eventi di più giorni, una alimentazione ricca di carboidrati dopo l’esercizio fisico potrebbe contribuire a reintegrare più rapidamente queste riserve.
È sempre preferibile associare diversi nutrienti ad azione antiossidante, poiché la vitamina E, la vitamina C e il selenio lavorano in sinergia.
Cuccioli gestiti per diventare cani da lavoro
I fattori nutrizionali e ambientali influenzano fortemente le future prestazioni atletiche del cane in accrescimento. Questi animali dovrebbero essere soprattutto nutriti con un alimento per cuccioli formulato specificamente per il peso previsto dell’adulto; così, ad esempio, per i cuccioli di grossa taglia è indicato un alimento con meno calorie e calcio, che permetta loro di mantenere sempre costante la massa magra, evitando che ingrassino o crescano troppo velocemente.
Un allenamento ad alta intensità nei cuccioli dovrebbe essere evitato fino al completamento della crescita scheletrica; tuttavia, durante la fase dinamica di crescita, è possibile intraprendere un allenamento a bassa intensità/basso impatto.